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Gestione dei Rifiuti speciali in Italia estratto dal “Rapporto Rifiuti Speciali” ed. 2017
11 Dicembre 2017
Nel 2015, in
Italia, sono stati gestiti 136 milioni
di tonnellate di rifiuti speciali, di cui 127,7 milioni di tonnellate
(93,8% del totale gestito) sono non pericolosi e i restanti 8,4 milioni di
tonnellate (6,2% del totale gestito) sono pericolosi. Tale quantitativo (136
milioni di tonnellate) è comprensivo dei rifiuti rimasti in stoccaggio presso
gli impianti produttori al 31/12, che complessivamente sono pari a 14,6 milioni
di tonnellate e dei rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti
urbani che ammonta a circa 11,4 milioni di tonnellate.
Rispetto al
totale gestito, si osserva che, il recupero di materia (da R2 a R12 [i]), costituisce la quota
predominante, il 65,1% (88,6 milioni di tonnellate), seguono con il 13,7%
corrispondenti a 18,6 milioni di tonnellate, le altre operazioni di smaltimento
(D8, D9, D13 e D14 [ii])
e, con l’8,2% (11,2 milioni di tonnellate) lo smaltimento in discarica (D1).
Appaiono
residuali, con l’1,5% e con lo 0,7% le quantità avviate al recupero di energia
e all’incenerimento. Alla “Messa in riserva” (R13) e al “Deposito preliminare”
(D15) pari, rispettivamente, al 10,2% e allo 0,6% sono avviati complessivamente
14,6 milioni di tonnellate di rifiuti, che nell’anno di riferimento non sono
destinati ad ulteriori operazioni di recupero/smaltimento, ma permangono in
giacenza presso gli impianti di gestione ovvero presso il produttore.
Nel 2015, 90,6
milioni di tonnellate di rifiuti speciali (pericolosi e non) sono sottoposti ad
operazioni di recupero di materia ed energia (da R1 a R12) a circa 30,8 milioni
di tonnellate ad operazioni di smaltimento (da D1 a D14).
Effettuando un
confronto con i dati del 2014, si assiste ad un aumento dell’1,8% del
quantitativo di rifiuti gestito.
Andando più nello specifico è senz’altro da segnalare che, rispetto al 2014, nel 2015 è stato registrato un incremento di circa il 6% della quantità di rifiuti (oltre 5 milioni di tonnellate in più) che vengono avviati ad operazioni di recupero di materia (da R2 a R12). Le “Altre operazioni di smaltimento” (D8, D9, D13, D14), l’incenerimento (D10) e la discarica (D1) invece sono interessate da una diminuzione del quantitativo rispettivamente di 1,5 milioni di tonnellate, di 405 mila tonnellate e di 20mila tonnellate. Rimane pressoché invariata la quantità avviata al recupero energetico (R1); mentre la quantità avviata a Deposito preliminare (D15) e Messa in riserva (R13) diminuisce, rispetto al 2014, complessivamente di circa 678 mila tonnellate.
Il Nord Italia (comprendente le seguenti regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Emilia Romagna) ha gestito nel 2015, 85,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, 422mila tonnellate in meno rispetto all’anno precedente. Di questi circa il 71%, corrispondente ad un quantitativo di 61 milioni di tonnellate di rifiuti speciali è stato destinato ad operazioni di recupero (da R1 a R12). Ben 1,6 milioni di tonnellate in più rispetto al 2014. Inoltre è stata registrato un lieve aumento della frazione di rifiuti avviati a Messa in riserva R13 (fino al 31/12) che è passata da 1,6 milioni di tonnellate nel 2014 a 1,8 milioni di tonnellate nel 2015. Viceversa nel 2015 è stata registrata una riduzione pronunciata della quantità di rifiuti avviata allo smaltimento (da D1 a D14), circa 1,9 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2015, passando da 17,8 milioni di tonnellate nel 2014 a 15,9 milioni di tonnellate nel 2015. È da notare inoltre che nel 2015 è stata registrata una riduzione del 30% della frazione di rifiuti avviati al Deposito preliminare D15 (fino al 31/12) che sono passati da 638 mila tonnellate nel 2014 a 450 mila tonnellate nel 2015.
Il Centro Italia (comprendente le seguenti regioni: Toscana, Umbria, Marche e Lazio) ha gestito nel 2015, 23,4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, circa un milione di tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Di questi circa il 59%, corrispondente ad un quantitativo di 13,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali è stato destinato ad operazioni di recupero (da R1 a R12). Ben 1,4 milioni di tonnellate in più rispetto al 2014. Viceversa rispetto al 2014 nel 2015 il quantitativo di rifiuti avviato allo smaltimento D1-D14 è leggermente ridotto, si passa infatti da 6,864 milioni di tonnellate di rifiuti a 6,791 milioni di tonnellate. Leggermente ridotta è anche la frazione di rifiuti avviati a Messa in riserva R13 (fino al 31/12), si passa infatti da 2,8 milioni di tonnellate nel 2014 a 2,6 milioni di tonnellate nel 2015. La frazione di rifiuti avviati al Deposito preliminare D15 (fino al 31/12) risulta ridotta del 47,5% passando da 273,2 mila tonnellate di rifiuti nel 2014 a 129,8 tonnellate di rifiuti nel 2015.
Il Sud Italia (comprendente le seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) si è occupato della gestione di 26, 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, 1,6 milioni di tonnellate in più rispetto al 2014. Di questi circa il 59%, corrispondente ad un quantitativo di 15,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali è stato destinato ad operazioni di recupero (da R1 a R12). Circa 1,9 milioni di tonnellate in più rispetto al 2014. È da notare una diminuzione della quantità di rifiuti avviati alla Messa in riserva R13 (fino al 31/12) da 2,9 milioni di tonnellate nel 2014 a 2,8 milioni di tonnellate, nel 2015. Inoltre rispetto al 2014, nel 2015 rimane pressoché invariato il quantitativo di rifiuti avviato allo smaltimento D1-D13, passando da 8,124 milioni di tonnellate nel 2014 a 8,059 nel 2015. È da notare anche una riduzione del 12,42% dei rifiuti avviati allo smaltimento di tipo D14 fino al 31/12.
Scritto da Sara Falsini
[i] R1: Utilizzazione principale come
combustibile o come altro mezzo per produrre energia, R2: Rigenerazione/recupero di solventi, R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come
solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni
biologiche), R4: Riciclo/recupero
dei metalli e dei composti metallici, R5:
Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, R6: Rigenerazione degli acidi o delle basi, R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti, R8: Recupero dei prodotti provenienti
dai catalizzatori, R9: Rigenerazione
o altri reimpieghi degli oli, R10:
Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia, R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti
da una delle operazioni indicate da R1 a R10, R12: Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni
indicate da R1 a R11, R13: Messa in
riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da
R1 a R12.
[ii] D1:
Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica), D8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato,
che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei
procedimenti elencati nei punti da D1 a D12, D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente
allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei
procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione,
calcinazione, ecc.), D10:
Incenerimento a terra, D13:
Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1
a D12, D14: Ricondizionamento
preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13, D15: Deposito preliminare prima di una
delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14.
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