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E anche l’Italia sta al passo, con Bio-on!

02 Luglio 2018

Bio-on è un impianto italiano che produce plastiche biodegradabili dal 2007, ma solo di recente si è dedicato alla produzione di Polidrossialcanoati (PHA) speciali, per applicazioni in ambito cosmetico e ambientale. Proprio come Novamont o NatureWorks Ingeo, questa azienda sorta a Castel San Pietro Terme vicino a Bologna si è concentrata dal 2017 nella produzione di plastica biodegradabile per sostituire le micro-perline (microbeads) inquinanti contenute in tanti prodotti per la cura del corpo quali dentifricio, scrubs, ma anche cosmetici come ombretti. 

Ma che cosa sono le microbeads? Le microperline sono particelle di plastica solide di dimensioni inferiori al millimetro, realizzate fino a qualche anno fa in polietilene oppure in altre materie plastiche petrolchimiche come polipropilene e polistirolo. Fino ad ora queste sono state ampiamente usate nei prodotti esfolianti ma anche in altri prodotti senza pensare all’inquinamento che possono causare. Infatti queste rappresentano un rischio ambientale per tutto l’ecosistema marino e proprio per il loro alto tasso di inquinamento l’uso di queste plastiche derivanti dal petrolio sono stati vietate negli Stati Uniti (Microbead-Free Waters Act of 2015[1]). E successivamente anche Canada, Gran Bretagna, Svezia e Francia si sono allontanate da questi prodotti, la cui messa al bando è stata annunciata in Irlanda, Olanda e in Italia[2].

Il PHAs prodotta da Bio-on derivante da Barbabietola da zucchero prende il nome di MINERV PHAs. “Questi elementi sono il risultato dell'accrescimento dei batteri nutriti dai sughi di barbabietola. Nella fase successiva avviene il processo di recovery (recupero di PHAs) ove vengono recuperati i Polidrossialcanoati e separati dal resto del materiale organico della cellula. Tutti i materiali di scarto (modeste quantità) vengono reinseriti nel ciclo produttivo iniziale per nutrire nuove colonie batteriche assieme ai sughi intermedi di barbabietola (Patent esclusivo Bio-on).”[3]

MINERV PHAs risulta estremamente promettente e proprio come spiega Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on: “Siamo estremamente orgogliosi perché questa fabbrica rappresenta un’eccellenza del Made in Italy e l’inizio di una nuova era per la chimica verde mondiale. Da oggi molte aziende, grazie alla nostra bioplastica, avranno la possibilità di salvaguardare l’ambiente e dare una svolta ecologica ai loro prodotti, rispettando le nuove normative sempre più severe sui limiti di utilizzo delle plastiche tradizionali”.

In una situazione estremamente critica come quella attuale, dove la Cina ha bloccato le importazioni della plastica proveniente dall’Occidente, urge assolutamente trovare un’alternativa. Il riciclaggio non può essere la sola ed unica strategia, anche perché da plastica si riforma nuova plastica. Pertanto per eliminare il problema alla radice, si dovrebbe cercare di non impiegarla fin dall’inizio! In questo contesto la scoperta di nuovi materiali biodegradabili di origine vegetale rappresentano un’ottima alternativa all’impiego della plastica e soprattutto risultano essere meno dannosi per tutto l’ecosistema.