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Primi passi verso una società plastic-free
05 Aprile 2018
Il consumo di plastica negli ultimi 70 anni è aumentato in
modo esponenziale; per soddisfare una richiesta sempre più incalzante, siamo
passati da una produzione di plastica di circa 2 milioni di tonnellate a
livello globale negli anni ‘50, per arrivare oggigiorno a circa 330 milioni di
tonnellate. Questa quantità si stima che triplicherà nel 2050. La plastica è
diventata quindi un elemento onnipresente, insidioso e quasi impossibile da
evitare, si ritrova ovunque nei vestiti, nei contenitori, nelle bottiglie, nei componenti
per apparecchi elettronici, nei vassoi per il cibo, nelle tazze e nelle
vernici. Le nostre auto contengono plastica, così come i nostri computer, i
tetti e i tubi di scarico delle nostre case. Siamo immersi completamente in un
mondo di plastica, senza essere completamente consapevoli dei rischi a cui
andiamo incontro.
Negli USA uno studio condotto su un campione di 400 adulti ha
rivelato la presenza di bisfenolo A, nelle urine del 95% di questi[1].
Un'altra ricerca ha riportato la contaminazione di microfibre di plastica,
nell’83% dei campioni di acqua corrente proveniente da sette paesi diversi[2]. Uno
studio pubblicato qualche settimana fa ha evidenziato la contaminazione di
plastica in più del 90% di campioni di acqua, provenienti da bottiglie
confezionate da 11 brands differenti[3]. Uno
studio più recente ha rivelato che il fiume Tame a Manchester contiene circa
517'000 particelle di plastica per metro cubo di sedimento- che è circa il
doppio della più alta concentrazione che sia stata misurata a livello globale[4].
L’impatto che ha la plastica sull’ambiente e di conseguenza
sulla salute umana è devastante, i materiali plastici ormai hanno pervaso tutto
il nostro ecosistema, appestando i nostri mari e l’aria che respiriamo, un
danno enorme che ci dovremmo sforzare di arginare. Sorge spontanea la domanda:
“È davvero
necessaria la presenza di tutta questa plastica o ci hanno abituato a pensare
questo?”
Una risposta forte che ha echeggiato in tutte le testate
giornalistiche, dal Washington Post, al The New York Times,
al Telegraph proviene da Amsterdam dove è stato realizzato Ekoplaza, il primo supermercato
in Europa ad offrire più di 700 prodotti plastic-free. Infatti al suo interno è presente un’intera
corsia dedicata a prodotti senza questo materiale preferendo il vetro, il
metallo, la carta e tutto ciò che è biodegradabile.
Come rivela Sian Sutherland, co-fondatrice di A PlasticPlanet, il gruppo presente
dietro questa campagna:
“Per decenni i consumatori ci hanno venduto una menzogna che
non possiamo vivere senza plastica nei cibi e nelle bevande. Tutto ciò viene
screditato da una corsia plastic-free. Finalmente riusciamo a vedere un futuro
dove i cittadini hanno la possibilità di scegliere se comprare prodotti con o
senza plastica. Adesso non abbiamo scelta!”
Ma questo è solamente l’inizio infatti la company ha
dichiarato di voler lanciare questa iniziativa su altri 74 punti vendita in
Olanda. Il prossimo negozio per la realizzazione del corridoio ecologico è a
L' Aia, e dovrebbe essere inaugurato a giugno. I corridoi saranno un "banco
di prova" per materiali di imballaggio che possono essere compostati così
come per i materiali tradizionali (vetro, metallo e cartone) secondo un
comunicato stampa del negozio.
“Un momento storico nella lotta globale contro l’inquinamento
da plastica” dice Sian Sutherland. Speriamo che questo sia il primo dei tanti passi
che porteranno ad una società plastic-free.
[2] https://www.surfrider.org/coastal-blog/entry/plastic-microfibers-recent-findings-and-potential-solutions
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