Ecomaps

Innovazione nella gestione dei rifiuti speciali mediante geolocalizzazione

Newsletter

Se condiviso, il cibo dà più soddisfazione

03 Maggio 2018

Il cibo dovrebbe essere un bene inesauribile e a disposizione di tutti, ma questa è la condizione che vive solo una parte della popolazione mondiale.  Infatti, quasi 1/9 della popolazione mondiale, circa 795 milioni di persone non ha abbastanza cibo per sfamarsi. La stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame vivono nei Paesi in via di sviluppo, dove il 12.9% della popolazione soffre di denutrizione. La scarsa alimentazione provoca quasi la metà (45%) dei decessi nei bambini sotto i cinque anni, - 3,1 milioni di bambini ogni anno [1].  Recentemente il Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari[2] ha lanciato un nuovo allarme sui livelli crescenti di fame acuta. Circa 124 milioni di persone in 51 paesi sono state colpite da una grave insicurezza alimentare nel 2017, 11 milioni in più rispetto all’anno precedente. Il peggioramento è dettato in larga misura dall’acuirsi di conflitti e da instabilità politiche oppure da lunghi periodi di siccità che hanno causato il susseguirsi di scarsi raccolti in paesi già colpiti da alti livelli di insicurezza alimentare.


Paradossalmente nei Paesi sviluppati, di cibo ce n’è fin troppo, tanto da essere perso durante il ciclo di produzione o addirittura sprecato. Infatti, la FAO calcola che ogni anno si sprechino circa 1.3 miliardi di tonnellate di alimenti, circa un terzo della produzione totale destinata al consumo umano. La frutta e la verdura sono gli alimenti che vengono sprecati maggiormente; infatti a livello globale gli sprechi alimentari sono rappresentati per circa il 30% da cereali, per il 40-50% da tuberi, frutta e verdura, per il 20% da carne e latticini, per il 35% da pesce. Ogni anno, si stima che vengano sprecati 222 milioni di tonnellate di alimenti nei Paesi industrializzati, una cifra pari alla produzione netta di cibo nell’Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate). In Europa e nel Nord America si sprecano annualmente dai 95 ai 115 kg pro-capite mentre nell’Africa sub-sahariana, nel sud e nel sudest asiatico vengono sprecati tra i 6 e gli 11 kg pro-capite [3].  La FAO calcola che il 40% degli sprechi nei Paesi in via di sviluppo si verifica negli step successivi alla raccolta e durante il loro processamento, mentre nei Paesi industrializzati più del 40% degli sprechi avviene durante la vendita al dettaglio oppure dipende dal consumatore.


Al fine di ridurre gli sprechi alimentari, in Italia è entrata in vigore dal 14 settembre 2016, la legge 166/2016[4], la cui prima firmataria è stata l’onorevole Maria Chiara Gadda, tanto da essere soprannominata “Legge Gadda”. Lo scopo della legge è quello di ridurre gli sprechi favorendo la donazione delle eccedenze alimentari e riducendo il loro impatto negativo sull’ambiente, mediante azioni rivolte a ridurre la produzione di rifiuti promuovendone il riuso e il riciclo, al fine di estendere il ciclo di vita dell’alimento. Si parte con il fornire definizioni chiare dei termini impiegati in questo ambito, quali: operatori del settore alimentare, soggetti donatari, eccedenze alimentari, spreco alimentare, donazione, termine minimo di conservazione e data di scadenza. Nelle Legge Gadda viene data la possibilità di donare le eccedenze alimentari nel caso in cui siano idonee al consumo umano, prioritariamente alle persone indigenti, qualora invece non siano appropriate, viene data l’opportunità di impiegarle per nutrire gli animali. Vengono inoltre decretate delle agevolazioni per gli operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni attraverso la semplificazione delle procedure di donazione rispetto alla distruzione. Viene riconosciuto il Tavolo di Coordinamento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) per la consultazione di tutti i soggetti coinvolti nella lotta allo spreco e alla povertà alimentare. Inoltre, viene garantita una promozione di comportamenti e di misure volti a ridurre gli sprechi alimentari, energetici e di altro genere, attraverso il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale. Vale la pena citare inoltre che con questa legge vengono promossi presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, percorsi mirati all’educazione, a una sana alimentazione e ad una produzione alimentare ecosostenibile, nonché la sensibilizzazione contro lo spreco degli alimenti. Vengono inoltre adottate delle misure volte a ridurre gli sprechi nelle mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità. È inoltre previsto un rifinanziamento, nella misura di 2 milioni di euro per l’anno 2016 del Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e per l'acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Viene introdotta inoltre la possibilità per i comuni di incentivare chi dona alle organizzazioni non profit con una riduzione della tassa dei rifiuti.



I risultati della Legge Gadda non si sono fatti attendere, già dal primo anno (ottobre 2016-settembre 2017) in cui la legge è entrata in vigore le donazioni effettuate alla Onlus Fondazione del Banco alimentare sono aumentate del 21,4% rispetto al periodo ottobre 2015-settembre 2016.[5]


Come sostiene Marco Lucchini Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus:


"Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione definitiva della legge Gadda contro lo spreco alimentare che rende l’Italia un Paese all’avanguardia in Europa e nel mondo. Il provvedimento riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese."[6]


Persino il grande colosso della distribuzione francese, Carrefour ci ha fatto i suoi complimenti:


“Riteniamo infatti la legge, così come strutturata in Italia, sia ad oggi il migliore esempio a livello europeo. Quella italiana infatti, rispetto a quella francese, è una legge basata sugli incentivi e sulla valorizzazione delle buone pratiche, sulla capacità di creare relazioni durature tra i soggetti coinvolti che tengono conto delle esigenze e capacità reciproche. In questo modo sarà sempre più possibile sviluppare reti virtuose di raccolta ed utilizzo delle eccedenze evitando obblighi e costrizioni formali che rischiano di creare flussi totali di difficile gestione di eccedenze alimentari verso le onlus” afferma Flavia Marè, coordinatrice Csr Carrefour Italia.[7]


Con la legge Gadda l’Italia ha compiuto un passo in avanti, se nel 2016 si stimava uno spreco di cibo di 145 kg a famiglia e 63 kg pro capite, adesso il progetto “Reduce” promosso dal ministero dell’Agricoltura e dall’Università di Bologna ha quantificato lo spreco in 84 kg a famiglia e 36 kg a persona. In termini economici questo si traduce con un risparmio di 110 euro a persona, un passo in avanti notevole ma ancora dobbiamo compiere qualche sforzo prima di arrivare a zero sprechi. Infatti, a livello nazionale sciupiamo 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno, per un costo complessivo di 8,5 miliardi di euro corrispondente allo 0,6% del PIL.

 

Scritto da Sara Falsini

 

Photo by Jaco Pretorius on Unsplash



[1] http://it.wfp.org/la-fame/statistiche

[2] http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-2302_it.pdf

[4] http://www.tuttoconsumatori.org/extfiles/14801/attachment/FILE1473850945179-562.pdf

[5] https://www.consumatori.it/alimentazione/spreco-alimentare-legge-gadda/

[6] https://www.bancoalimentare.it/it/Legge-Gadda-Spreco-Aliementare

[7] http://www.vita.it/it/article/2016/08/04/legge-anti-spreco-quella-italiana-la-migliore-parola-di-carrefour/140371/

Condividi questo articolo su

Iscriviti alla nostra

Newsletter

Si No

Ho letto l'informativa sulla privacy ed acconsento al trattamento dei miei dati personali*

Progetto
Ecomaps

Ecomaps è un progetto finanziato nel quadro POR CreO Fesr 2014-2020 e prevede la realizzazione di una piattaforma online che consente di facilitare ed ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti speciali. Si tratta di uno strumento web, accessibile e potente che mette in comunicazione tutti coloro che hanno bisogno di smaltire un rifiuto, con chi ne ha la capacità e la struttura necessaria. Nell’ambito di questo progetto il lavoro di Ecomaps news sarà quello di fornire un’assistenza tecnica ai metodi di riciclaggio, ci auspichiamo inoltre, che questo blog offra spunti di dibattito e riflessione.

Leggi Tutto
Ecomaps